TINO CAVALLINO

Sostenibilità, riciclo e recupero.
Queste le 3 parole-chiave che hanno ispirato oltre quaranta creativi di fama internazionale – Michele De Lucchi, Patricia Urquiola, Daniel Libeskind, Antonio Citterio, Mario Botta, Claudio Bellini, Gualtiero Marchesi e Arnaldo Pomodoro, Giuseppe Leida solo per citarne alcuni – ad interpretare per via di metamorfosi i legni delle barrique, botti da 230 litri tradizionalmente utilizzate per la stagionatura del vino, sia bianco che rosso.

Un aiuto che si è rivelato un ulteriore prezioso stimolo per la comunità stessa, i cui ragazzi si sono impegnati con grande passione e con la maestria degli artigiani di una volta per realizzare ogni singolo pezzo. Un progetto che ha quindi permesso ai ragazzi di San Patrignano di formarsi, imparando un mestiere di cui oggi vanno perdendosi le competenze. Ragazzi che si recuperano, per barrique che rivivono in oggetti di design.