Per Chromacomposites i rifiuti non esistono!
Parliamo anche in questo caso di materiali da materie prime seconde, derivati dal riuso di materiali di scarto uniti tra loro dalle ricette a base di resina Bio e quarzo di Ferdinando Possemato, il fondatore di Chromacomposites.
Non più tardi di tre settimane fa grazie al fatto che in @giuseppeleidaassociati al venerdì accogliamo fornitori che hanno da proporci materiali, forniture, finiture interessanti e maggiormente sostenibili, Alessandro Cortinovis, il nostro conoscitore più esperto di pietre naturali e marmi, ci presenta alcuni materiali che chiama ibridi. Ibridi perché sono messi insieme da una resina in grado di cucire ogni cosa, come fosse stata impiegata l’arte giapponese del Kintsughi. In effetti l’arte del Kintsugi orientale, che utilizza un metallo prezioso, quale l’oro o l’argento, per ricomporre i pezzi di un oggetto rotto esaltando le nuove nervature create è un riferimento culturale di Possemato. Chroma, ispirandosi a questa tecnica, utilizza una speciale miscela per ridare nuova vita a materiali di scarto destinati allo smaltimento, con le tecniche dell’accostamento, dell’intrusione, dell’annegamento, del ripristino e completamento. Chroma chiama tutto questo Mersus.
Il risultato è sorprendente, ogni volta può essere unico, ecosostenibile e completamente riciclabile, nel rispetto della natura.
Oltre a Mersus Chroma ha un ulteriore brevetto che ha chiamato Terrazzo Chroma. Il Terrazzo Chroma è un materiale composito a base di cemento ad alte prestazioni o quarzo combinato con resine senza VOC e graniglia di marmo e quarzo. Nasce dal recupero di scarti di inerti che vengono triturati secondo necessità e sensibilità estetica. Tutto il processo avviene nel laboratorio dell’azienda di Benevento e può essere controllato perché avviene a vista in uno stampo aperto e praticamente a freddo.
Il Terrazzo Chroma e Mersus hanno infinite possibilità di utilizzo sia interno che in esterno.
Per Chroma ho realizzato, oltre al progetto di allestimento dello stand per il Made Expo 2021, dieci bozzetti per i dieci oggetti esposti. Scelti i materiali di recupero e riuso con Ferdinando (lastre di travertino, pietra lavica, marmi e metalli), le basi, i quarzi e i colori per le resine, il risultato di dieci giorni di lavoro è sorprendente. L’idea di base è stata quella di realizzare 6 lastre e 4 totem da esporre come in un allestimento museale. Avremmo mostrato le due tecniche.
Vi invito a guardare le fotografie nel nostro sito giuseppeleida.it, mentre i contatti di Chroma e di Ferdinando li trovate al sito cromacomposites.it[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]