Questa puntata è dedicata a due tendenze che riguardano l’interior design
Nell’interior design il trend del benessere è la conseguenza di una più generale considerazione e rispetto dell’uomo verso l’ambiente.
Passiamo il 90% della nostra vita in ambienti chiusi e il concetto di benessere, sempre più ispirato alla natura, entra di fatto nell’interior design.
Le persone cercano di riprodurre il loro ideale habitat naturale nella privacy delle loro case, dei loro ambienti di lavoro con piante, arredi e finiture in materiali naturali, o che rimandano all’essenza del materiale, si pensi ai pavimenti o alle boiserie in legno segato o ai gress strutturati che a toccarli sembrano pietra – appena cavata.
Da qualche anno è crescente e forte la tendenza ad utilizzare carte da parati con temi ispirati al verde, ai giardini e alla natura; Abbiamo visto più foreste tropicali e tucani alle pareti di appartamenti e locali pubblicati su riviste di interior che non nei documentari.
E l’approccio green dei designer può arrivare a diversi livelli:
_ Il primo è puramente estetico, segue la tendenza del momento e riguarda l’immagine che si vuole dare della propria casa, del proprio ufficio o del locale, come fosse la copertina di un libro che strizza l’occhio ad un generico aspetto di naturalità;
_ Il secondo livello ha un vero effetto sui fruitori dello spazio ed è un richiamo alla biofilia. Questo livello si attiva progettando un giardino verticale interno all’ufficio, uno spazio verde esterno, ma visibile dalle finestre della propria casa, installando un grande acquario; quindi con l’utilizzo di elementi naturali con cui metteresi in contatto. Il termine “biofilia” letteralmente significa “passione per la vita”, in senso lato “amore per la vita”. Tale termine fu coniato per la prima volta da Erich Fromm per descrivere la tendenza psicologica ad essere attratti da tutto ciò che è vivo e vitale.
_Il terzo livello è quello che ci consente di certificare gli ambienti in cui viviamo o lavoriamo secondo standard di benessere e di impatto sull’ambiente; tra questi la certificazione WELL è quella più nota.
Un’altra tendenza di questo periodo, che si sovrappone a quella green, porta ad una maggiore flessibilità nell’utilizzo degli spazi e dunque a progetti che consentano di interpretare gli interni come luoghi ibridi, per esempio gli uffici in cui lavorare ed incontrarsi sono trasformati in ambienti smart, quasi domestici e il lavoro di routine può essere tranquillamente portato avanti da casa. In questo modo gli interni residenziali acquisiscono angoli in cui sia possibile lavorare concentrandosi, per fare call senza essere disturbati, nonostante la presenza degli altri componenti del nucleo famigliare.
Ma non tutte le case o tutte le famiglie hanno la possibilità di costruire il proprio angolo o i propri angoli per lo smart working e così biblioteche diventano uffici, i bar biblioteche e gli uffici luoghi in cui svagarsi.
Chissà per quanto tempo questa tendenza porterà un riscontro positivo in termini di produttività. 
Le aziende che per ora agevolano il lavoro smart hanno un risparmio in termini di superfici locate: le grandi compagnie fanno progetti per concentrare la loro forza lavoro nel 70% dello spazio che sarebbe necessario se fossero tutti presenti e quasi più nessuno in questi uffici ha una propria scrivania, ma ha un locker per mettere le proprie cose quando arriva al mattino e poi sceglie la scrivania libera.
Ma come detto, tutto questo è una tendenza e magari a breve scopriremo che sarà il caso di tornare a lavorare in posti ad uso esclusivo e singolo, fuori da casa e lontani dalle dinamiche famigliari, spazi bianchi, poco green, piccoli e impersonali, dotati di tanta tecnologia e che ci faranno sentire diversamente isolati dagli altri e dalla natura, ma magari solo per un paio di ore al giorno mentre potremo dedicare il resto del tempo allo yoga, al giardinaggio e al nostro benessere personale.
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