Questa puntata del mio podcast è dedicata ad esplorare un tipologia dell’abitare i micro ambienti come le Tiny House.
Se vi fa piacere approfondire l’argomento, nel canale Instagram dello studio GIUSEPPELEIDAASSOCIATI troverete una piccola guida per immagini che raccoglie alcuni post da cui poter partire.
Le Tiny House appartengono ad una tipologia edilizia sviluppata in tutto il mondo, che si distingue per una superficie minima di 17mq e di non più di 40mq, in cui raccogliere tutti i comfort di una casa normale. Spesso sono autosufficienti per la produzione di energia elettrica, per il riscaldamento e l’acqua sanitaria e sono facilmente trasportabili, magari perché costruiti su ruote.
Generalmente le Tiny House sono abitate da chi vuole vivere circondato dalla natura e per questo spesso le loro parti finestrate sono di dimensione ragguardevole rispetto alle pareti opache.
L’esperienza di vivere qualche giorno in una Tiny House può assomigliare a quella di condividere il poco spazio abitativo che si trova tipicamente in un camper, in una roulotte o in barca a vela, dove il minimalismo forzato fa apprezzare le cose essenziali e soprattutto l’ambiente esterno.
Possono essere comprate prefabbricate da customizzare, spesso vengono progettate e costruite dai loro proprietari.
Di solito hanno strutture in legno e sono costruite con la tecnica del balloon frame; una struttura di legno, realizzata mediante uno scheletro di pilastri, travetti e tavole, in cui la coibentazione sta nelle intercapedini. La parte di involucro esterno può essere realizzata in legno impermeabilizzato, in lamiera o in alluminio.
Le Tiny House hanno forme molto diverse tra loro, ma l’archetipo della casetta con il tetto a due falde è sicuramente quello che esprime la linea più interessante e condivisibile per motivi formali oltre che tecnici.