Sapete che il settore delle costruzioni consuma il 72% della corrente elettrica; il 40% delle materie prime; il 30% dei rifiuti?
E’ necessario un cambio di mentalità di ognuno di noi.
Oggi le aziende sono ancora miopi rispetto a questo argomento; usciamo dalla crisi del Covid, il retail fisico era già in sofferenza prima, per i nostri clienti sostenibilità troppo spesso significa fare bei progetti spendendo poco denaro.
Per tutto il resto del mondo esiste una definizione chiara di sostenibilità:
‘Condizione di un modello di sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri.’
Negli anni 50 l’economista Boulding ci invitava a guardare la terra come un’astronave isolata e con energie limitate sostenendo come fosse impossibile il concetto di sviluppo infinito sostenuto dai suoi colleghi economisti.
Nel nostro piccolo possiamo contribuire grazie con i nostri progetti? Dobbiamo lavorare in queste direzioni:
1 Dobbiamo pensare al ciclo di vita di quello che progettiamo e costruiamo, come e stessimo progettando un oggetto di design industriale che verrà utilizzato per un ciclo di vita piuttosto breve, ma che poi alla fine della sua utilità dovrà essere smontato, recuperato, riutilizzato.
2 Dobbiamo iniziare ad utilizzare prodotti realizzati con materie prime riciclabili o riciclate.
Il mercato dei materiali si sta aprendo velocemente a questo tipo di soluzioni.
3 Dobbiamo pensare al riuso come scelta logica, ecologica, economica e perfino estetica.
4 Dobbiamo sensibilizzare i nostri clienti e incrociare l’esperienza dei nostri fornitori con la nostra capacità di progettisti.
A proposito di Estetica, dobbiamo pensare che alcune tendenze che hanno riguardato la moda e il design fino ad ora sono venute dalla scoperta di materiali nuovi, dalla coraggiosa re-interpretazione di forma archetipiche o dal risolvere una necessità.
I materiali che vengono da reimpiego hanno colorazioni differenti, granulometrie differenti, un aspetto estetico proprio ed è questo che dovrebbe farci riflettere a proposito della ricerca di una nuova estetica.
Il retail è già lavoro in questa direzione da almeno tre anni: hanno iniziato i big dello sportswear e ora tutta la moda è lì, a partire da Stella McCartney con l’omonimo brand (dedicherò una puntata presto). Nel food retail ancora poco, anche se solo Starbucks, la prima catena food che vuole cambiare rotta e intraprendere la strada maggiormente ecologica ha un programma di 10.000 refitting in un programma che ha chiamato Go-greener. Nelle pagine del loro sito spiegano che questo programma che terminerà nel 2025 farà risparmiare 6 miliardi di consumo di litri d’acqua pulita e farà risparmiare corrente come quella che serve per alimentare 30 mila case americane per un anno.